La Dislessia, come gli altri Disturbi Specifici dell’Apprendimento (DSA) forse meno noti, Disgrafia, Disortografia e Discalculia, è una condizione ormai ben conosciuta nella società e nella scuola italiana. La diffusione dei servizi di diagnosi e trattamento e dei percorsi formativi per gli insegnanti, la sensibilizzazione dell’opinione pubblica e la divulgazione sui media, spinte dall’approvazione della legge 170 del 2010 e dall’attuazione delle Linee Guida del 2012, riviste nel 2022, hanno reso e rendono ogni giorno sempre più possibile individuare precocemente le difficoltà scolastiche di tanti bambini e ragazzi, identificarle correttamente attraverso gli opportuni strumenti di valutazione e affrontarle con interventi di recupero e potenziamento adeguati e con una didattica personalizzata ed inclusiva. Restano ovviamente differenze territoriali, nella diffusione dei servizi e nella preparazione degli insegnanti, che andranno colmate. Resta a volte la resistenza, da parte di alcune famiglie, ad accettare una diagnosi, quasi nel timore che la ricerca della specificità delle caratteristiche di apprendimento dei propri figli risponda a una necessità compulsiva di “etichettatura” e non piuttosto allo sforzo di individuare i bisogni specifici di ciascuno, per poter mettere tutti nelle condizioni migliori di apprendere e di esprimere al massimo le proprie potenzialità.