A cura della Dott.ssa Elisa La Ferrera e della Dott.ssa Federica Bonfante – TNPEE
Il Metodo Feuerstein prende il nome dallo psicologo israeliano Rauven Feuerstein, che intorno agli anni ’50 ha sviluppato tale metodologia. La sua nascita è avvenuta in seguito alla necessità di aiutare i bambini che avevano subito traumi durante la Seconda Guerra Mondiale e provenienti dai campi di concentramento, nonché le persone immigrate che risultavano avere difficoltà cognitive a causa di una scarsa o assente formazione scolastica. Feuerstein iniziò pertanto ad elaborare una serie di strumenti al fine di potenziare le competenze cognitive.
Questi strumenti sono utilizzati tutt’oggi dai professionisti e sono rivolti a chiunque abbia bisogno o volontà di potenziare le strategie cognitive, dai bambini sino agli adulti e anziani, da situazioni di deficit cognitivo a difficoltà di apprendimento sino alla formazione di personale di aziende.
L’obiettivo è infatti quello di sviluppare le potenzialità dell’individuo, la capacità di modificarsi ed elaborare strategie flessibili in relazione alle richieste e ai cambiamenti.
Gli strumenti permettono di lavorare sui processi fondamentali alla base dell’apprendimento, di divenirne consapevoli, di elaborare delle strategie cognitive e di saper utilizzare quanto appreso in modo flessibile nella quotidianità e nello studio di specifiche discipline.
Il motto del metodo è “imparare ad imparare”: l’allievo viene stimolato attraverso l’utilizzo degli strumenti ad elaborare nuove strategie cognitive; affinché avvenga la strutturazione di queste strategie è fondamentale la presenza di un Mediatore, ossia la persona formata che propone il metodo, il quale ha il compito di far riflettere il discente ed aiutarlo nell’elaborazione dei processi (esperienza di apprendimento mediato). Secondo questo metodo infatti, l’intelligenza è considerata un’entità plastica e modellabile mediante l’ambiente e gli stimoli che esso offre e pertanto le persone, bambini o adulti, se opportunamente stimolate, hanno la possibilità di accrescere le proprie competenze cognitive (teoria della modificabilità cognitiva strutturale).
Il Metodo Feuerstein si compone di due strumenti principali:
- Valutazione della Propensione all’Apprendimento (LPAD): è il metodo dinamico di valutazione che permettere di rilevare le competenze presenti e il potenziale dell’individuo, utile per poter individuare le modalità operative più opportune;
- il Programma di Arricchimento Strumentale (PAS): consiste in strumenti operativi cartacei, suddivisi in PAS Standard (3 livelli, rivolto a bambini dagli 8 anni sino all’età adulta) e PAS Basic (2 livelli, rivolto all’età prescolare o a situazioni di ritardo/carenza della funzioni cognitive).
Ogni livello del PAS si compone di strumenti carta e matita; ad esempio nel livello Standard I troviamo: Organizzazione di Punti, Orientamento Spaziale, Confronti, Percezione Analitica, Immagini. In ogni strumento si lavora con il Mediatore e si elaborano le funzioni cognitive nelle fasi di input, elaborazione e output. L’obiettivo è quello di potenziare i processi cognitivi, formare abitudini di lavoro efficienti (ad esempio organizzare le procedure, ridurre l’impulsività), arricchire il vocabolario, motivare l’apprendimento.
Nei bambini questo strumento può essere utile al fine di migliorare le competenze di osservazione, analisi, pianificazione, organizzazione, attenzione, inibizione, flessibilità, trasferibilità.
Gli strumenti possono essere utilizzati in modalità individuale o in piccolo gruppo, con la costante e fondamentale presenza del Mediatore; in questo modo è inoltre possibile potenziare le competenze relazionali.
Bibliografia e sitografia
– Dispensa Corso PAS Standar I, Centro Mediation A.R.C.C.A.
– www.cam.rn.it
– www.ieled.it