
a cura di
Alessia Minellono, psicoterapeuta
ABSTRACT
Ci sono libri che nascono come libri per bambini che possono parlare anche ai grandi e portare messaggi importanti e profondi, attraverso storie semplici e piccine piccine. Uno di questi libri è quello che vorremmo proporvi oggi per la nostra rubrica “L’Idea del Mese”
“Urlo di mamma” (di Jutta Bauer, ed. Nord – Sud) è un libro che i genitori possono leggere con i loro bambini (a partire dai più piccoli, ma anche con i più grandi), oppure possono leggere da soli e scoprirne ancora di più la ricchezza di significati. È un libro che possiamo leggere indossando gli occhiali da “psic” e imparare qualcosa sui traumi infantili di tipo relazionale e sui processi dissociativi nei bambini. Un libro che, per fortuna, insegna anche la strada che può essere seguita per riparare queste ferite.
La storia di questo libro è breve e piccola. Raccontata attraverso frasi brevi e illustrazioni semplici ma esemplificative.
Il racconto è fatto in prima persona dal suo piccolo protagonista, un piccolo pinguino. Inizia dicendo: “Stamattina la mamma mi ha urato così forte, che mi ha mandato in mille pezzi.”
Non serve dire cos’è successo prima, o cosa ha urlato la mamma. Non ha importanza questo. La mamma ha urlato (forte!) e il piccolo pinguino si spaventa così tanto da andare in “pezzi”. Ed ecco cosa succede al piccolo pinguino: la testa vola tra le stelle (depersonalizzazione), il corpo naufraga nel mare (senso di irrealtà, di distacco), le ali si perdono nella giungla, il becco si perde tra i monti (mutismo elettivo o anche senso di incomunicabilità)…
Al piccolo pinguino restano solo le zampe che, ancora spaventate, continuano a corre correre (iperattività, ma anche impossibilità di fermarsi perché “fermarsi è pericoloso”)….
Solo la mamma può, con il suo amore, ritrovare, raccogliere tutti pezzi (ovvero tutte e le parti in cui il suo cucciolo si è frantumato) e ricucirle insieme, per far tornare intero il piccolo pinguino.
La storia che racconta Jutta Bauer è insieme semplice e geniale. Commovente.
Attraverso una piccola metafora riesce a descrivere quello che può succedere a volte tra madre e bambino.
I nervosismi dei genitori, le strillate, possono “frantumare” i bambini, specie quando sono ancora troppo piccoli e vulnerabili per capire e metabolizzare. Ed è l’amore dei genitori che può ricomporre i figli.
“Urlo di mamma” è una storia profonda, densa di significato.
Per l’adulto è facile immedesimarsi nella mamma pinguino che strilla al piccolo, magari sopraffatta dalla sua vivacità e continue richieste di attenzione, in un momento in cui si sentiva più stanca e senza energie. Quante volte può succedere di comportarsi così? Senza avere la reale intenzione di fare tanto male, di spaventare tanto i propri cuccioli?
La storia porta questo messaggio a tutti gli adulti che lo leggono.
Sapete cosa succede alle emozioni di un bambino quando, come un fulmine a ciel sereno, piomba su di lui un’impetuosa reazione di collera? E’ un istante in cui tutto si cristallizza, anche l’affetto. La certezza di essere amato si frantuma in mille pezzi finché, quell’adulto per lui speciale, non riprende in mano la situazione e, con un abbraccio, con le parole che confortano, “ricuce” il turbamento emotivo.
“La mamma aveva raccolto e ricucito tutto”.
La conclusione della storia suggerisce anche una chiave per la lettura delle emozioni.
La mamma, chiede scusa al piccolo per la reazione eccessiva ma non per l’emozione provata. La frase “Scusa se ho urlato così forte” (e non “Scusa se mi sono arrabbiata”) mette l’accento sul fatto che le emozioni non dovrebbero essere negate ma mediate. Permettere alle emozioni, tutte non solo quelle piacevoli, di esistere, così da poter imparare a riconoscerle e, di conseguenza, a gestirle. È questa la strada da percorrere per accogliere e tutelare l’integrità emotiva del bambino.